E' stato parroco di Illorai per 42 anni (1915-1957)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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A cinquant'anni dalla morte di don Giovanni Dedola

(di Gavino Leone  -Voce del Logudoro n. 28 del 22.7.2007)   

Quest'anno ricorre il 50° anniversario   della morte del nasce   e Giovanni Dedola, per quaranta'anni 1915 l957) parroco di lllorai. La sua figura di apostolo e Ie sue iniziative pastorali meritano uno studio più attento per farle emergere dall'oblio e perpetuarle a futura memoria Giovanni Dedola nacque a Pattada il 22 agosto 1886 da Giovanni Antonio e Caterina Giagu. Fece la vestizione clericale il 15 agosto l905 e ricevette la tonsura ed i quattro Ordini Minori il 10 agosto 1909, il suddiaconato il 26 marzo 1910 ed il diaconato il 2l maggio l9l0. Fu ordinato sacerdote il 15 agosto 1910. Dopo aver conseguito la laurea in Teologia, fu nominato parroco di Osidda il l5 dicembre 1913. Con Bolla Vescovile del 1° ottobre 1914 e regio Placet del 3 aprile 1915 fu nominate parroco di lllorai e prese possesso il 17 dicembre 1915, succedendo al parroco Francesco Manca. ll giovane parroco profuse tutte le sue energie pastorali nel far crescere spiritualmente la comunità di Illorai, pur vivendo in tempi difficili, come le due guerre mondiali. Nell'aprile del l9l8 volle due missionari di Sant'Alfonso per una missione popolare. La loro predicazione fu molto seguita e produsse benefici effetti, tanto che il can. Tilocca "convisitatore" lascio scritto: "Hanno trasformato il paese". Come frutto della missione in parrocchia fu istituita la  Congregazione della Dottrina Cristiana, dando inizio, cosi, ad una più profonda opera di catechesi per le diverse fasce di eta. Altra missione, voluta dal parroco Dedola, si ebbe nell'ottobre del 1937 con la predicazione del can. Pietro Casu, parroco di Berchidda, e di don Giuseppe Spanu, parroco di Esporlatu. Al termine della missione il vescovo di Ozieri, mons. Serci arrivo in parrocchia per benedire il nuovo asilo, affidato alle suore "Piccole Operaie di San Giuseppe". Era presente anche la Madre generale della Congregazione religiosa, che aveva voluto accompagnare fino al lllorai le tre suore destinate all'insegnamento peri piccoli. Al termine della sua visita il vescovo mons. Serci annoto nel registro parrocchiale questo elogio per il parroco Dedola: "Diamo una sincera lode al parroco per il buon ricevimento e per l'accurata preparazione alla Cresima e per il suo interessamento alla fondazione de!l'asilo". L'asilo infantile era da tempo un desiderio di don Dedola, per venire incontro alle mamme che lavoravano in campagna. In una lettera indirizzata al Vescovo il 28 gennaio 1936, don Dedola scriveva: "Si ha in questo paese il desiderio vivissimo dell'asilo, il quale alleverebbe i bambini sotto Ie cure amorose e intelligenti delle suore. Tutti comprendono che l'asilo e ad Illorai non solo utile, ma necessario dato che le mamme sono sempre in campagna. Da parecchi anni, specialmente per le continue esortazioni del defunto sacerdote dott. Nicola Casu, si e trattato di mettere in esecuzione la nobilissima idea, ma poi, per ragioni sulle quali non posso pronunciare un giudizio, non si e concluso nulla. Oggi io vorrei assumere la responsabilità di dare al paese l`asilo. Non sarebbe un asilo ideale, ma sarebbe pure molto, non potendo aver meglio. Per l'asilo potrei preparare il locale nelle case parrocchiali, abbastanza vaste e con un cortile". Il sogno di don Dedola si realizzo nel rione "Su Puttu" e cosi le mamme lavoratrici poterono affidare i loro bimbi alle premurose snore di San Giuseppe. Mons. Francesco Cogoni fece la sua prima visita pastorale a lllorai il 7 ottobre 1940, a conclusione di una breve missione predicata  da  don  Antonino Angioni (futuro vescovo di Pavia). Il giorno 8 luglio l945 mons. Cogoni ritornò a lllorai accompagnato dal cerimoniere don Salvatore Careddu, dal teol.  Salvatore Salaris, parroco di Nule, e da don Giuseppe Spanu, parroco di Esporlatu, per la consacrazione sacerdotale di due diaconi, don Raffaele Filia di Illorai e don G. Campus di Nule. <Cerimonia - fa annotate il vescovo - seguita con molta devozione del popolo, che gremiva la chiesa>>. Nel pomeriggio ll vescovo amministra la Cresima ed il novello sacerdote don Filia impartisce la  Benedizione Eucaristica. ll giomo dopo, lunedl 9, il vescovo presiede di mattina la Santa Messa per le Prime Comunioni e la sera s'incontra con la superiora Generale delle Pie Operaie di San Giuseppe. <<Ci congratuliamo - conclude mons. Cogoni – col parroco per la diligenza con cui fu predisposto per la S. Ordinazione, cerimonia che ab immemorabili non si teneva in Ilorai>>. Altra Visita Pastorale fece mons. Cogoni a lllorai dal 3 al 4 agosto 1951, accompagnato stavolta da don G. Pilosu, dal beneficiato Salvatore Careddu e da don Giuseppe Me Cossu. Amministro le Cresime ed il pomeriggio del 3 assistette ad una recita preparata dalle suore. Ancora una volta lascia una nota di lode per il parroco Dedola: `*Ci rallegriamo col rev.do parroco perché troviamo in vita le 4 branche di Azione Cattolica e  perché  la  signorina Abraini, presidente di G.F., ha conseguito il premio Roma nelle gare di cultura religiosa. L'ultima Visita pastorale il parroco Dedola l'ebbe nel 1955, dal 30 maggio al 2 giugno. Ormai malato e semiparalizzato, dr. Dedola volle presenziare "commosso e piangente" al!’arrivo in chiesa de! vescovo mons Cogoni. Tocco al viceparroco don Nino Mugoni fare gli onori di casa c preparare l'evento principale di quella visita, la consacrazione della nuova chiesa campestre di Luche. Il rito si svolse il 1° giugno con inizio alle ore 8.30. Il vescovo. assistito dal can. G. Pilosu, convisitatore, dal ben. Salvatore Careddu, cerimoniere, da don N. Mugoni e da don Giovanni Filia, parroco di Burgos, benedì la nuova chiesa, consacro l'altare o poi celebro la Santa Messa. Ritornato in paese per il pranzo in canonica, mons. Cogoni volle partecipare alla processione cli accompagnamento della statua della Madonna della Neve da lllorai flno al nuovo santuario. Cosi fa annotare nel registro parrocchiale:

"Prima che si uscisse dal paese, il rev.mo mons. can. Filia (Damiano), Vicario generale dell'Archidiocesi di Sassari. da un balcone tiene un fervido discorso al popolo. II tragitto fino al Santuario viene dal popolo compiuto a piedi, devotamente. Anche noi seguiamo per lungo tratto; ma, infine, accettiamo di compiere in automobile l'ultima parte  del tragitto, allo scopo di trovarci pronti nel Santuario per ricevere la statua al suo arrivo, insieme con il vecchio parroco infermo teol. Dedola, il quale - con edificante devozione e con comprensibile sforzo e fatica - vi si era fatto condurre". A queste note di cronaca mons. Cogoni fece aggiungere alcune parole di lode nei riguardi del parroco Dedola: "Le condizioni di salute del parroco teol. Giovanni Dedola, in modo evidente si manifestano sempre piu gravi. La paralisi progredisce inesorabile, ed egli per primo comprende che l'ora del supremo distacco avanza ineluttabile. Con ogni probabilità egli

non sarà in grado di godere qui in terra della paterna lode che il suo vescovo gli tributa, per il coronamento della sua fatica e del suo amore allo Madonna Santissima, in cui onore, con costante dedizione, volle edificare ex novo il Santuario di Luche. Lo  sforzo quasi sovrumano con cui egli volle essere presente alle solenni celebrazioni della dedicazione del novello Santuario va interpretato come un ultimo inno, un conclusivo canto alla Regina degli Apostoli, con cui questo ottimo parroco conclude la sua pastorale carriera". Infatti, la "pastorale carriera" di don Giovanni Dedola si concluse a Illorai il l8 marzo 1957. II funerale si svolse il 20.