Mi permetto ancora di descrivere nei dettagli un miracolo avva­loralo da molte persone anziane sulla sua veridicità.

Nei primi del secolo scorso un distinto signore si trovò improvvi­samente braccato dai suoi nemici che l'inseguirono sino allo spiaz­zo antistante la Chiesetta della Madonna della Neve e riuscirono agevolmente a circondarlo. Nell'estremo pericolo s'invocò devotamen­te alla Madonna con tutto il fervore immaginabile. Si accostò alla porticina che cedette d'incanto, si precipitò nella Chiesetta, scostò in un baleno la Statua spingendola in avanti e vi si nascose dietro. Gli inseguitori lo videro entrare, erano sicuri di averlo nelle loro mani, irruppero nel Santuario, frugarono con calma ogni angolino della Chiesetta, palparono accuratamente persine il lungo mantello della Madonna e in nessun modo riuscirono a scovarlo.

Tutti concordarono che la mancata vittima era una persona distinta dal cuore d’oro, venne miracolosamente resa invisibile e logicamente salvata da sicura morte.

Il più convinto del miracolo fu, a ragione, l'interessato diretto, cioè il miracolato, che scrisse di getto i Gosos in onore della Madon­na e deliberò dal momento di organizzare un pranzo a sue spese per tutti i partecipanti alla festa che si celebra il cinque agosto. Per testamento ordinò agli eredi di perpetuare la tradizione dello stesso pranzo, ciò che puntualmente avviene tuttora.

Altri miracolali, dicono forestieri, stabilirono di organizzare un pranzo uguale per la festa di maggio che cade il giorno dopo la Pen­tecoste. L'onere del pranzo e di quest'ultima festa di maggio è stato assunto, da pochi anni a questa parte, da un valido Comitato.

I gosos composti, per grazia ricevuta, in onore della Madonna so­no i seguenti che si trascrivono con la stessa grafia dialettale dei tempi: