Molti anni or sono un noto sacerdote ebbe l'infelice idea, per trame non so quali vantaggi pecuniari di differire la Festa Grande del cinque agosto con la scusa che essa cadeva di domenica o in al tro giorno festivo. Ebbene, proprio il giorno del cinque agosto perirono nella pozza d'acqua del Tirso, di fronte al Santuario, i due più cari nipoti del sacerdote che rivolto alla Madonna esclamò pentito: "Hazis coitadu a bos nde pagare!".
4)Nell'immediato
dopoguerra le ragazze cominciavano ad alzare la cresta e si permettevano persine
di ballare il ballo tondo nel piazzale
attiguo alla Chiesetta e forse speravano in qualche miracoloso
matrimonio. Tra le ballerine capitava anche qualche Circolina che,
naturalmente, veniva immediatamente radiata dal Circolo, l’allora
Azione
Cattolica. Questi balli davano maledettamente fastidio al vecchio
sacerdote che venne costretto ad adottare qualche minimo ripiego. Fece chiudere
la porticina laterale della Chiesetta che dava sul piazzale dove si ballava dopo
la cerimonia religiosa che consisteva
in qualche messa e in tanti giri di processione attorno al Santuario. Ogni giro
veniva prenotato da un devoto che, naturalmente, aveva anche il dovere di
offrire l'obolo al Santuario. Sistemato l'ultimo
mattone di chiusura della porticina, il sacerdote divenne improvvisamente ed
inspiegabilmente afono del tutto. Gli specialisti
consultati
diagnosticavano che le corde vocali erano sanissime però si rifiutavano di
vibrare. Lui per un pò di tempo dovette rassegnarsi
ad esprimersi a gesti, finché un bel giorno una perpetua andò a raccontargli che
la Madonna in sogno le aveva espresso il suo disappunto
per Ì lavori di modifica effettuati nella Chiesetta, II povero
sacerdote decodificò il messaggio e scrisse immediatamente un bigliettino
contenete le disposizioni per riaprire quanto prima la porticina.
Terminati i lavori, riacquistò la favella miracolosamente.